Tutte scuse, a quanto pare.
Un studio firmato Drew Wilson fornisce le risposte alle affermazioni seguenti:
Affermazione: Creare leggi per bloccare le infrazioni online è una scelta apprezzata dai politici (il riferimento è a leggi come SOPA, ACTA e simili).
Fatto: Non ci sono basi scientifiche che possano sostenere tali leggi. Il miglior approccio al file sharing non è nella legge, ma nel cambio del modello di business per adattarsi all’ambiente digitale. “Anche se molti indicano il prezzo, alcuni suggeriscono di provare a cercare nuovi modi di vendere musica (vedi iTunes”).
Affermazione: Il file sharing è come un furto, toglie stimoli alla creatività, e nel tempo riduce la quantità di lavori creativi.
Fatto: Si dimostra che ciò è falso. Non ci sono prove che colleghino la riduzione in quantità di lavori creativi e il file sharing. Se c’è stato un declino, è una tendenza iniziata da prima di Napster. Molti studi indicano un aumento dei profitti per gli artisti nel periodo considerato, e che solo i più ricchi e famosi possono aver subito un mino danno.
Affermazione: È provato che il file sharing riduce le vendite legali.
Fatto: “Un classico caso di errore per omissione. Abbiamo scoperto che ci sono molte ragioni per cui le vendite di musica erano già in calo all’inizio degli anni 2000. Le spiegazioni includono l’aumento in altri settori dell’intrattenimento, il ritorno al modello dei singoli e il ridotto potere acquisitivo dei consumatori”. Non è quindi il file sharing a ridurre le vendite, ma altri fattori.
Affermazione: Il file sharing è un danno sociale che dev’essere fermato.
Fatto: L’affermazione si basa sul principio sbagliato secondo cui a un download equivale una vendita persa. Non è così, e nel peggiore dei casi si perdono 2 dollari per album.
Affermazione: Tutte le perdite dell’industria dell’intrattenimento sono causate dal file sharing.
Fatto: Ci sono troppe variabili di mercato per sostenere un’affermazione del genere, che è del tutto infondata. Ci sono altre spiegazioni per ogni possibile perdita, e anche un noto e documentato effetto benefico sulle vendite del file sharing.
Conclusione: la lotta “per vie legali” al file sharing è inutile. La verità è che l’industria dell’intrattenimento digitale ha un modello economico vecchio e inadatto ai tempi moderni.La soluzione, a fronte di un inenitabile leggero calo dei profitti, sarà quella di cambiare modello economico.
Insomma, dovranno inventarsi qualcosa. Una forma di businnes alternativo.