Qualche tempo fa, imbarcato in consuete chiaccherate di carattere “tecno-informatico”, un amico ha affermato: “Hai fatto caso ai prezzi degli HD? Stranamente tendono a mantenere i prezzi, ed addirittura negli ultimi mesi sono aumentati!”.
Era la fine del 2011.
Oggi mi sono imbattuto in un articolo sul sito ziogeek.com, dove si afferma quanto segue:
La maggior parte della produzione degli Hard Disk a livello mondiale è localizzata in Thailandia, luogo in cui sfortunatamente nel 2011 si è verificata una terribile alluvione che, tra le altre cose, ha rallentato l’intera produzione di questi principali componenti per tutti i nostri computers. Andiamo ad analizzare nel dettaglio la situazione che ha vissuto e che si prospetta nel futuro per il mercato. I primi interessanti dati li vediamo chiaramente da questo grafico:
La Produzione Rallenta, ma nel corso del 2012 riprenderà
Come possiamo constatare dal grafico appena postato, è ben visibile l’andamento del mercato: nell’ultimo quarto del 2011 le vendite di hard disk si sono aggirate attorno alle 125 milioni di unità. Questo è dovuto al fatto che oltre il 25% dei centri di produzione sono localizzati in Thailandia e le aziende maggiormente colpite sono Western Digital Corp. e Toshiba Corp. Le due compagnie hanno il 25% del mercato HD per desktop e il 45% del mercato mobile, una fetta … consistente. Anche altre aziende come Asustek Computer Inc (Asus), Lenovo, Apple Inc., Dell Inc. e Hewlett-Packard Co. , … hanno risentito della mancanza di hard disk, non a caso hanno già calcolato la riduzione delle consegne.
Da sottolineare inoltre come nel quarto trimestre del 2011 e i primi mesi del 2012 i prezzi degli hard disk sono aumentati fino al 180%. E’ possibile … che vi sia stata anche una speculazione. Nel 2012, invece, le prime proiezioni fanno pensare che verso la fine di quest’anno si ritornerà ad una quasi regolare produzione. I prezzi … sono ancora alti ma … stanno diminuendo …
Il sito tom’s hardware affermava sin dal mese di novembre 2011:
Il prezzo dei dischi fissi da 1 terabyte è salito del 180 percento a causa della difficile reperibilità in seguito alle alluvioni in Thailandia. La preoccupazione riguardo al blocco produttivo è condivisa da banche di investimento e aziende, ma un’impennata dei prezzi così esagerata è probabilmente frutto di speculazioni.
Come preventivato, le inondazioni che hanno interessato molte zone della Thailandia si sono ripercosse sul prezzo dei dischi fissi. In questo Paese, infatti, si produce il 25% degli hard disk su scala mondiale e l’allagamento di molte fabbriche ha comportato un fermo di produzione e una conseguente situazione di difficile reperibilità dei pezzi.
La prima ad essere stata danneggiata è stata Western Digital, che produce circa il 60% dei suoi hard disk nel Paese disastrato, seguita da Toshiba.
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…riferiscono che la difficile reperibilità di dischi fissi potrebbe protrarsi fino a tutto il primo trimestre del 2012, con i fornitori che tenderanno a favorire i principali clienti OEM nelle consegne.
Il problema della mancata produzione di hard disk non è da sottovalutare, tenuto conto che persino la banca d’investimento Barclays Capital ha tagliato le sue previsioni di crescita delle vendite dei PC per il quarto trimestre del 2011.
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Barclays ha anche confermato che il problema “continuerà fino al primo trimestre del 2012, prima che la produzione di HDD in Thailandia torni alla normalità”. … alcuni produttori erano in “panico” a causa delle carenze delle scorte di dischi fissi.
Nonostante questa situazione, sia Barclays sia il Digitimes non ipotizzavano una impennata dei prezzi nell’immediato futuro: si parlava al massimo di un aumento di 30 dollari, che sul prezzo di un computer finito avrebbe dovuto essere nell’ordine di pochi punti percentuali. Sembra quindi che siamo davanti all’ennesimo caso di speculazione, peraltro di cattivo gusto.